Buonasera, o buonanotte, visto che sono insonne da una settimana quasi.
Sono una studentessa universitaria, vivo con i miei genitori, il mio ragazzo vive da solo a circa 500m da casa mia, siamo quindi abituati a vederci ogni giorno, almeno un paio di ore la sera. I miei genitori non lavorano per ora, e lui non entra a contatto con nessuno. Io so che il decreto vieta ogni spostamento non necessario, ma sono anche consapevole che razionalmente non potrei contagiarlo o lui contagiare me, la mia città è una delle grandi città con meno casi, e la mia famiglia, come anche lui, non usciamo per fare la spesa, né per andare in farmacia, perché ordiniamo tutto a domicilio. Lui quando la situazione di emergenza finirá ha un colloquio di in un’altra città, e io ero consapevole che marzo era l’ultimo mese da goderci a pieno… Quindi non so come comportarmi per non avere delle crisi al momento, perché nonostante sia così vicino, non siamo mai stati così tanto lontani. Tra le altre cose nella mia città hanno vietato qualsiasi tipo di attività motoria all’aperto o sport, quindi se prima avevo la consapevolezza che qualcora mi fossi sentita in gabbia e avessi avuto una crisi sarei potuta andare a fare un giro sotto casa, adesso non posso fare nemmeno questo perché anche lo stare sotto casa mi porta ancora più ansia.
Cordiali saluti.
Anonima, 22 anni
Cara Anonima,
comprendiamo come questa situazione di emergenza stia mettendo alla
prova tutti. Si è costretti a modificare le abitudini quotidiane, evitare di uscire e stare lontani dagli affetti. Tutte questi
cambiamenti uniti alla paura di una minaccia incombente possono causare ansie, timori, e come scrivi tu piccole crisi in cui sembra di
non farcela. Un pensiero che può aiutare in queste settimane è pensare che siamo parte di un tutto e che le sensazioni che si provano
singolarmente vengono provate da tutti collettivamente. Condividiamo tutti le stesse restrizioni, gli stessi rischi e timori.
Riguardo alla possibilità di vedere il tuo fidanzato il decreto esprime chiaramente la possibilità di uscire solo per comprovate
esigenze di lavoro, necessità ( come far la spesa o andare in farmacia) e motivi di salute. Probabilmente non aiuta rimanere fermi
sul pensare ciò che avreste fatto senza questa emergenza, nel senso che questo tempo forzatamente sospeso in cui sembra tutto fermo ci sta insegnando che non si può controllare tutto e che ci sono delle cose
che vanno oltre la volontà personale.
Capiamo quanto possa essere difficile stare lontani fisicamente ma a questo va sostituita una vicinanza emotiva che è preziosa e che si può addirittura rafforzare in questi giorni. La tecnologia che abbiamo a disposizione ci viene in aiuto in questo divenendo un’alleata importante. Una videochiamata non sostituisce baci o carezze ma fa comunque sentire la presenza dell’altro e può donare conforto.
Il consiglio allora è quello di accettare i momenti di sconforto che arrivano e sono comprensibili ma poi di cercare di rimettere energie in ciò che si può fare, nel tuo caso per esempio andare avanti con lo studio o con degli hobby o scoprire nuovi momenti e spazi che questo tempo può regalare.
Bisogna anche sforzarsi di razionalizzare il pericolo e cercare di fronteggiare l’ansia, può essere d’aiuto in questi casi ridurre
l’esposizione o la ricerca compulsiva di informazioni e notizie sul virus, e riflettere su quanto medici bravissimi ed autorità competenti stiano facendo il possibile per proteggerci.
Non uscire è faticoso, ma si è chiamati ad un sacrificio collettivo che ci ricorda quanto ognuno abbia una responsabilità personale in
questa situazione. Bisogna resistere sapendo che è uno sforzo che condividiamo con il vicino di casa come con chi abita dall’altra parte
del paese. E poi bisogna avere speranza che le cose andranno bene e che questa emergenza avrà una conclusione.
Nell’attesa, questo tempo sospeso che sembra fermo in realtà si muove lentamente e può insegnarci molto.
Se vuoi puoi tornare a scriverci.
Un caro saluto!